Perché come suora dico che “non riconoscere le unioni gay é ingiusto”
Testimonianza di suor Jeannine Gramick (Stati Uniti) tratta da Marriage Equality: A Positive Catholic Approach di Francis DeBernardo, edito da New Ways Ministry (USA), 2011, p.32, liberamente tradotta da Pina
Sono stata suora per 50 anni e Assistente Universitaria di Matematica al College of Notre Dame del Maryland, a Baltimora (USA) negli anni ’70. Mentre frequentavo il corso di dottorato per la cattedra, incontrai un gay che mi aprì gli occhi sulle molte forme di discriminazione che lesbiche e gay affrontano.
Essendo donne di ampie vedute e di cuore l’ordine femminile delle School Sister of Notre Dame mi assegnò, in seguito, al ministero pastorale per lesbiche e gay cattolici, nel quale rimasi per oltre 20 anni.
Ancora oggi continuo a sostenere la loro causa, in particolare come rappresentante della National Coalition of American Nuns (Coalizione Nazionale delle Suore Americane). Nel 2004 un documento della Coalizione diceva: ” … amore, cura e impegno verso un altro essere umano, indipendentemente dal sesso e dalla capacita di procreazione, formano l’essenza o il significato del matrimonio…
Se le unioni eterosessuali o i matrimoni sono riconosciuti dallo Stato, non riconoscere le unioni o i matrimoni dello stesso sesso é ingiusto. Tale ingiustizia é politicamente e moralmente sbagliata”. Quando ero piccola le suore m’insegnarono a seguire gli insegnamenti di Gesú. Credo che loro lo facciano ancora.