“Si nasce omosessuali, non si sceglie di esserlo”. Cosa cambia?
Articolo di Christophe Bougnot tratto da Tetu.com (Francia), 8 febbraio 2010, liberamente tradotto da Roxana Balena
Un libro del ricercatore belga Jacques Balthazart sostiene la tesi di un’omosessualità ereditata alla nascita e riaccende le opposizioni con la psicanalisi e la Chiesa. Il dibattito fra il congenito e l’acquisito è stati rilanciato… quali ne sono le sfide?
Studi sui gemelli e i fratelli, dati genetici e ormonali… Secondo Jacques Balthazart, direttore del gruppo dei ricercatori di Neuroendocrinologia del comportamento (università di Liège, Belgio), gli studi sono sufficientemente numerosi per affermare che l’omosessualità congenita è la teoria “più plausibile”.
E’ il punto di vista che egli difende nel suo libro Biologia dell’omosessualità: si nasce omosessuali, non si sceglie di esserlo (Biologie de l’homosexualité : On naît homosexuel, on ne choisit pas de l’être, Editions Mardaga, 20109. “Una parte dei fattori dell’omosessualità è genetica, ed è la parte che si conosce di meno” ha spiegato.
“Si hanno molti più dati sulla parte ormonale di questo fattore. Vi è infine una parte immunologica, una reazione immunitaria sviluppata dalla madre contro l’embrione di sesso maschile” che causerebbe, secondo la sua teoria, le preferenze sessuali.
L’opera prende così in contro piede gli psicanalisti e ancor più i teologi, che sostengono che l’orientamento sessuale dipenda principalmente dall’educazione e dall’ambiente, e che quindi si acquisisca o si scelga.
La Chiesa cattolica, attraverso le parole di papa Benedetto XVI, definiva poco tempo fa “la confusione dei sessi come una minaccia tanto grave per l’umanità quanto i cambiamenti climatici”.
Per il Vaticano l’omosessualità è acquisita, volontaria e si oppone quindi alla sacra santa “legge naturale”.
Vantaggi e trappole
Dal fronte della psicanalisi, il dottor Stéphane Clerget, psichiatra e autore di Come si diventa omosessuali o eterosessuali? (edizione Lattes, 2006) dichiarava ancora nel 2008: “Quello che io affermo a partire dalle mie ricerche è che l’orientamento sessuale si costruisce.
Essere omosessuale non è la conseguenza di un avvenimento traumatico, di una cattiva educazione, di un problema genetico, non è quindi il risultato di un fallimento, ma una delle forme possibili, certamente minoritaria, ma normale di vivere la propria sessualità.”
Ma i punti di vista del dott. Clerget, dei freudiani e post-freudiani vengono messi in discussione da Balthazart, che invoca nei suoi scritti la mancanza di studi scientifici rigorosi che sostengano tali ipotesi.
Congenita o acquisita? Le due teorie sull’omosessualità non sono nuove e ognuna ha mostrato i suoi vantaggi ma anche i suoi pericoli.
L’omosessualità acquisita, risultato dell’educazione, resta una tesi che colpevolizza i genitori, che si interrogano sugli errori che hanno potuto commettere (madre troppo presente, padre assente) nel momento in cui il loro “bambino” fa il coming out.
Al contrario molti movimenti di gay e lesbiche preferiscono affermare che il loro orientamento sessuale è una scelta, perché da questa concezione deriva il modo migliore per accettarsi.
“Curare” gli omosessuali?
Per quanto riguarda la teoria dell’omosessualità congenita, essa potrebbe portare ad un ritorno alle ore buie della medicina.
Negli anni ’30 il nazismo e numerosi medici e psichiatri consideravano l’omosessualità come una “degenerazione patologica ereditaria”. Chi lo sa se le future terapie genetiche e ormonali non tenteranno di “curare” gli omosessuali…?
Per il prof. Jacques Balthazart non vi sono dubbi: la scienza pende in favore di un’omosessualità congenita.
Ma sul nostro secolo si mostra più ottimista affermando che questa teoria permetterebbe piuttosto agli omosessuali di essere meglio tollerati: “Gli omosessuali non sono perversi (in ogni caso non più degli etero), essi non sono pericolosi (l’omosessualità non è contagiosa) ed essi non sono, generalmente, responsabili della loro condizione (…)
In breve, la società dovrebbe, come già fa in maniera crescente ma non ancora uniforme, accettarli senza alcuna forma di discriminazione…”
Testo originale: «On naît homosexuel, on ne choisit pas de l’être»: qu’est-ce que cela change?