Siamo ragazzi omosessuali! Vite inquiete che non fanno notizia
Articolo di Andrea Oggioni tratto da zai.net del 4 giugno 2007
Non fanno notizia, ma sono molti i ragazzi omosessuali che vivono nell’inquietudine che un giorno il loro segreto venga scoperto. La società italiana è stata, e lo è tuttora, fortemente influenzata dalla Chiesa cattolica che, come molte altre religioni, ha condannato gli atti omosessuali ritenendoli contrari al disegno divino e alla moralità. Perciò non bisogna stupirsi se ancora oggi tra i giovani la sfera gay sia vissuta con la costante preoccupazione dell’emarginazione e dello scherno. Ma qualcosa si muove.
“Ricchione, culattone, femminuccia”, sono queste le definizioni, certamente poco eleganti, che in genere un ragazzo normale del ventunesimo secolo associa all’universo omosessuale. Il muro di omertà che circonda questo argomento è ancora radicato nella mentalità, ma dato che, secondo le statistiche del noto Rapporto Kinsey, almeno il 5% della popolazione mondiale è omosessuale, è necessario guardare al di là dei mores maiorum e domandarsi apertamente quali siano le difficoltà di un giovane omosessuale.
Se provassimo a immedesimarci in un ragazzo, che scopre di avere una inclinazione romantica per il suo stesso sesso, probabilmente capiremmo che si sente molto confuso e intimorito dalla reazione che potrebbero avere parenti e coetanei nello scoprire il suo segreto.
Allo stesso tempo il nostro adolescente non potrà esprimere le sensazioni che prova, si sentirà, quindi, come un volatile chiuso all’interno di una gabbia troppo piccola, che prima o poi lo soffocherà.
La società italiana è stata, e lo è tuttora, fortemente influenzata dalla Chiesa cattolica che, come molte altre religioni, ha condannato gli atti omosessuali ritenendoli contrari al disegno divino e alla moralità.
Non bisogna stupirsi se ancora oggi tra i giovani la sfera gay sia vissuta con la costante preoccupazione dell’emarginazione e dello scherno. Da un’altra parte, invece, assistiamo, soprattutto nel mondo occidentale, a un mutamento di rotta, da parte dei mezzi di informazione e delle aziende.
Nel nostro paese l’opinione pubblica sembra polarizzata su due fronti: uno fortemente conservatore e restio all’inserimento degli omosessuali nella società e un altro più riformista e aperto. Inevitabile è l’influenza che queste due fazioni hanno sui giovani, che di conseguenza sono ancora più disorientati.
L’intolleranza dei coetanei
In occasione dell’ultima Giornata mondiale della prevenzione del suicidio, che si celebra ogni anno a Roma intorno a metà settembre, sono stati resi noti all’opinione pubblica alcuni dati allarmanti: il suicidio è la prima causa di morte tra i giovani dai 15 ai 25 anni e determina l’8% dei decessi tra i ragazzi nella fascia di età compresa tra i 10 e i 24.
Spesso questo atto estremo è compiuto da ragazzi emarginati dalla società, ripudiati dai propri coetanei anche, magari, proprio perché gay. È quindi inevitabile pensare al bullismo come a una delle principali cause di questa emergenza sociale. Navigando in internet, si possono trovare facilmente dolorose testimonianze di ragazzi vittime dell’omofobia.
Eccone due particolarmente significative:
«Un giorno entrato in classe dopo la ricreazione trovai sul mio banco, scritta con il cancellino a lettere cubitali, la frase “frocio ci fai schifo”. Più di una volta ho ricacciato le lacrime indietro, non avrei mai permesso loro di vedermi piangere, avrei fatto il loro gioco. Oltre agli insulti dovevo subire le mani addosso, perché i miei compagni credevano che a un frocio piacesse essere toccato. Mi alzavo dal banco e mano morte mi toccavano, mi vedevo arrivare letteralmente addosso compagni di classe spinti da altri dicendo: “Scusa ho sbattuto”. Ridendo e guardandosi contenti di quello che stavano facendo.
Io non sono effeminato e quindi non riuscivo a capire come facessero a dare per scontato che fossi gay. Ho scoperto poi che i primi giorni di scuola avevano preso il mio cellulare e avevano letto alcuni messaggi.
Ora vivo apertamente il mio essere gay; sono felice di esserlo e non permetto più a nessuno di giudicarmi o deridermi. Non auguro a nessuno di passare il mio stesso inferno, ma so che purtroppo sono in tanti a vivere le mie stesse esperienze. Spero che questo assurdo scempio cessi, una volta per tutte» (Francesco)
«Sono sempre stato un ragazzo effeminato e questo mi ha causato parecchi problemi, soprattutto alle medie. Ero ogni giorno umiliato e, durante le lezioni, lacerato dal nervoso, pensavo a quello che avrei potuto rispondere e che non ho mai detto. Ebbene sì, sono sempre stato zitto.
Alla fine ho perso un anno scolastico. Sono stato bocciato perché non studiavo più e durante le interrogazioni facevo scena muta; avevo paura di parlare, di far sentire agli altri la mia voce; avevo paura ogni giorno di tornare a scuola. A volte si scendeva anche sul pesante: ho ricevuto molte volte degli sputi. Le offese nei corridoi erano ancora più brutte rispetto a quelle dei compagni di classe. È successo che anche gli insegnanti abbiano ironizzato sulla mia voce e sui miei atteggiamenti». (Stefano, 21 anni – Imola)
I gay protagonisti sullo schermo
Sempre più spesso all’interno dei format televisivi e delle pellicole cinematografiche fa la sua comparsa il ruolo del ragazzo omosessuale. Ciò indica un significativo mutamento all’interno della nostra generazione: vale a dire la maggiore accettazione del modello gay nella società.
Dopo l’uscita del film Brokeback Mountain, molto apprezzato dalla critica al Festival di Venezia (narra la storia d’amore tra due cowboy americani), recentemente ha fatto la sua comparsa nelle sale italiane Saturno Contro di Ferzan Ozpetek, in cui, in assenza della famiglia tradizionale ormai estinta, i personaggi cercano di costruirsi una vita basata su famiglie allargate e su unioni al di fuori dei parametri tradizionali. Saturno Contro, che è un film sulla dimensione intima dei sentimenti, è un affresco coraggioso dei malesseri della società italiana, che include il “problema” omosessuale.
È importante notare come, al di là di ogni personale considerazione sull’argomento, si sia finalmente aperta una breccia in una diga di omertà e di silenzio. È ormai inevitabile che vi sia un mutamento della morale corrente verso una maggiore tolleranza nei confronti del mondo omosessuale.
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