Sul matrimonio gay ognuno decida senza l’obbligo ecclesiale
Articolo del 9 gennaio 2012 dal blog “Diversidade Catolica” (Brasile) liberamente tradotto da Adriano
Sempre più paesi legalizzano il matrimonio gay. Sempre più Stati e regioni del Brasile lo fanno anche attraverso istanze giudiziarie. Questo perché molte persone oggi credono che il matrimonio è legittimo e deve essere riconosciuto dallo Stato. Tra questi, il ri-eletto Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama.
Tutti i cittadini sono uguali in dignità e diritti e, di conseguenza, le unioni omosessuali dovrebbero avere lo stesso riconoscimento dei matrimoni tra eterosessuali, con gli stessi diritti e doveri. Non c’è concorrenza tra queste forme di unione, in quanto sono destinati a persone diverse, e nessuna minaccia per la famiglia o per la società.
Molti cristiani lo credono anche. Essi sanno che Dio è amore e comprensione, e vuole la felicità dei suoi figli. Nasce dunque una domanda tra i fedeli cattolici: come affrontare l’opposizione della alta gerarchia ecclesiastica per il riconoscimento del matrimonio omosessuale, che lo considera una minaccia per la famiglia tradizionale e dannoso per il progredire della società?
Il Concilio Vaticano II, iniziato più di 50 anni fa, dice che le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce degli uomini e delle donne di oggi, specialmente i poveri e coloro che soffrono sono anche le gioie e le speranze, le tristezze e le angosce dei discepoli di Cristo, e non c’è nulla di genuinamente umano che non trovi eco nel loro cuore (GS 1).
E’ tempo di guardare la realtà umana di molti gay, lesbiche, bisessuali e transessuali. C’è una lunga storia di omofobia, con varie forme di violenza fisica e verbale, ostilità ed esclusione. Non si può ignorare il desiderio delle persone LGBT sulla sicurezza, la libertà e l’uguaglianza. Opporsi al matrimonio gay è una discriminazione che si aggiungere ulteriormente a questa lunga storia di esclusione e ostilità.
Il teologo Karl Rahner riflette sul concetto di ‘cristiano adulto’, che potrebbe contribuire molto a questo. Nel XX° secolo, il Magistero della Chiesa ha respinto la teoria dell’evoluzione. Insegnavano che i primi capitoli della Bibbia, contenenti il racconto della creazione dell’uomo, doveva essere intesi letteralmente. Se un paleontologo al momento era pienamente convinto del rapporto tra l’uomo e il mondo animale, come doveva procedere? In questo caso, per esempio, uno scienziato deve accettare tutta la fede della Chiesa, e anche tutta la sua dottrina, ma discernere tra ciò che è essenziale e ciò che non lo è. Egli dovrebbe sapere quali sono le credenze centrali ed importanti della sua fede sempre più profonda, e gradualmente ignorare ciò che irrimediabilmente si mostra inaccettabile.
Mai mettere le cose in termini di tutto o niente. Il Concilio Vaticano II dice che c’è una “gerarchia delle verità”, cioè, un ordine di importanza degli insegnamenti della Chiesa, secondo il loro nesso col fondamento della fede cristiana (UR 11). Ci sono lezioni più importanti, con grande connessione e altre minori, con attacco radiale. Ciò contribuisce al discernimento. Il cristiano adulto, dice Rahner, è un credente che vive conflitti simili a quelli del paleontologo. Egli deve prendere decisioni su questioni importanti, di fronte a Dio, e alla sua coscienza, e affrontare le conseguenze, anche se non hanno il sostegno della Chiesa.
I Cristiani solidali con le persone LGBT e dei loro diritti, dovrebbero essere incoraggiati a vivere questa fede inclusiva, così necessaria nel nostro tempo, anche se non hanno il supporto desiderato dalle loro chiese. Si tratta di una cristianità adulta. Essi non sono soli, perché amano e sanno che Dio è amore.
Cattolica diversidade – Brasile
Articolo originale: “Catòlicos pelo casamento gay”.