Un anno da gay. Al liceo Tasso Timothy si scopre omofobo pentito
Articolo di Delia Vaccarello tratto dal settimanale Il Salvagente n. 8 del 28 febbraio 2013, pp.42-43
Che cosa si fa a scuola per combattere l’omofobia? Durante le autogestioni i ragazzi possono confrontarsi e invitare esperti. A volte qualche progetto europeo interessa una o due classi di un liceo, ma si tratta di esperimenti episodici portati avanti in qualche istituto e in poche città. Alcuni ragazzi però, spinti più di altri dall’urgenza di parlarne, si organizzano.
Gli studenti del liceo Tasso di Roma hanno pensato di invitare Timothy Kurek, un 26enne del Tennessee. Uno dei giovani più accreditati a parlare dell’argomento visto che che si tratta di un “omofono pentito”.
Timothy era un conservatore evangelico, uno di quelli per i quali l’amore omosessuale è puro abominio. Ma resta scosso da quanto succede nel 2009 a una sua cara amica che viene cacciata di casa per aver rivelato ai genitori di essere lesbica. La ragazza si confida con lui e Kurek è sbigottito dalle proprie reazioni. “Stava piangendo, disperata, fra le mie braccia e tutto quello a cui pensavo erano delle frasi per convertirla”.
Si rende conto che qualcosa non va, la sua rigidità mette troppa distanza tra lui e l’amica. Si accorge di odiarla solo per il fatto che è lesbica. E si chiede:“La Bibbia ci dice di amare gli altri come noi stessi. Perché provo questo odio? Non può essere la voce di Gesù. E se questa voce non è di Gesù, di chi è?”. Allora fa un esperimento lungo 365 giorni: lui che è eterosessuale finge con tutti di essere omosessuale. Gli basta pronunciare: “I’m gay”per vedere crollare tutto il suo mondo di affetti e relazioni.
Timothy vive per un intero anno quello che molti gay e lesbiche vivono per una vita, e si rende conto. Racchiude le sue scoperte in un libro dal titolo significativo “The Cross in the Closet”, la“croce nel ripostiglio”. Con la sua inchiesta Timothy accusa coloro che trasformano la devozione in ossessione, che diventano persecutori in nome della religione. Il suo non è un libro sulla omosessualità ma sul pregiudizio.
Ai ragazzi del Tasso l’esperienza del giovane autore è piaciuta tantissimo. E hanno deciso di invitarlo il 3 e il 4 maggio (2013) per una conferenza su “Omosessualità e fede” organizzata insieme al gruppo di Nuova Proposta. Timothy ha accettato felicissimo, ma il problema sono i soldi, i 2.000 euro per il biglietto e per l’alloggio a Roma.
I ragazzi stanno raccogliendo la somma grazie ai contributi di amici e parenti, nonché attraverso http://www.indie-gogo.com/tim-in-rome, un sito di autofinanziamento per iniziative non profit. Ogni aiuto sarà ben accolto dagli studenti del Tasso.
LA TESTIMONIANZA SUL WEB
Sul sito www.gionata.org c’è un’ampia testimonianza di Timothy Kurek: “Crescendo sono diventato il ragazzino unico responsabile del successo ‘dell’industria delle falsità’. Stavo più ore in chiesa del-la maggior parte dei pastori. Le trasmissioni televisive come ‘Power Rangers’ erano off-limits per la loro musica mondana (non per la violenza), così come i film come ‘Free Willy’ per la loro causa ‘ambientalista’” (…).
“Negli ultimi tre mesi sono stato in piedi davanti allo specchio in camera e ho provato il mio discorso per il ‘coming out’ non meno di cinquemila volte e pensavo di averlo memorizzato. Ma la paura ha cancellato la memoria (…). Nulla potrebbe prepararmi al momento in cui guarderò mio fratello Andrew negli occhi e gli dirò che sono gay”.