“Una sola famiglia”. Il cardinale di Parigi lancia in Francia la crociata anti matrimonio gay
Articolo di Anais Ginori tratto da la Repubblica del 17 agosto 2012, pag.43
Preghiere blasfeme e video omofobi. È un piccolo assaggio di quella che sarà la battaglia dell’autunno francese. Dopo la messa a Notre-Dame contro i matrimoni omosessuali, si è scatenato in rete un gay pride improvvisato, che ha alimentato altri proclami a tinte omofobe. Tutto è cominciato a Ferragosto quando André Vingt-Trois, il cardinale di Parigi e presidente della conferenza episcopale, ha dedicato la preghiera dell’Ascensione alla difesa della “famiglia tradizionale”.
Un riferimento non casuale. Secondo il cardinale di Parigi è il primo atto di «una mobilitazione spirituale in difesa degli interessi cristiani». Dopo l’estate infatti il governo dovrebbe cominciare a discutere la legge che autorizzerà il matrimonio gay e l’adozione da parte di coppie omosessuali. È uno dei punti del programma con il quale François Hollande si è fatto eleggere presidente nel maggio scorso. Com’era prevedibile, la Chiesa francese ha incominciato a esprimere il proprio disappunto per quella proposta.
Ma il normale conflitto di posizioni, solitamente pacato, si è trasformato negli ultimi giorni in una battaglia di simboli e parole. Il presidente della conferenza episcopale ha infatti voluto invitare i francesi a pregare affinché i bambini «possano godere appieno dell’amore di un padre e di una madre».
In vista della Festa dell’Ascensione, il testo è stato distribuito a tutte le diocesi francesi qualche giorno prima. I toni e l’occasione sono stati definiti da alcuni osservatori “senza precedenti” e rappresentano comunque una rottura rispetto alle relazioni che si erano instaurate con il precedente presidente. È rimasto famoso il discorso di Nicolas Sarkozy sulla “laicità positiva” pronunciato nella basilica di San Giovanni in Laterano nel dicembre 2008.
Si riaccende uno scontro tra politica e religione che si credeva insomma archiviato. Non tutte le parrocchie hanno seguito la direttiva di Vingt-Trois, allievo spirituale di Jean-Marie Lustiger, storico cardinale di Parigi.
Nella chiesa di Saint-Merri, ad esempio, il parroco non ha sfiorato il tema della famiglia e ha puntato invece su crisi e nuova povertà. La parrocchia del quartiere Marais ha una tradizione di apertura e tolleranza. Organizza periodicamente incontri con l’associazione omosessuale David e Jonathan che ha definito «pericolosa » l’iniziativa di Vingt-Trois perché «incoraggia i timori dei parrocchiani e conforterà certi cattolici nella loro omofobia». L’associazione ha presentato preghiere alternative per incitare i preti “coraggiosi” a leggerle.
Altri gruppi hanno invece confezionato parodie discutibili delle parole di Vingt-Trois. «Preghiamo affinché, preti e suore possano dimenticarsi di noi» recita un video del gruppo Act-Up, considerato da alcuni troppo irriverente. È vero però che, all’altro estremo, circolano immagini e proclami contro i gay, altrettanto sgradevoli, firmati dai cattolici più integralisti.
L’associazione Civitas, che in passato ha organizzato la contestazione allo spettacolo di Romeo Castellucci, ha promesso di intensificare le azioni per combattere «con ogni mezzo» il progetto di legge socialista. In un’intervista al Figaro, il cardinale di Lione Philippe Barbarin ha definito il matrimonio gay «uno shock di civiltà».
La legge sui matrimoni gay dovrebbe essere presentata dal governo dopo l’estate e discussa dal parlamento entro la primavera del 2013. Secondo un sondaggio, 65% dei francesi sono favorevoli, con un aumento di due punti rispetto all’anno scorso. Al di là delle polemiche, Hollande sa di poter contare su una solida maggioranza per far approvare la normativa. Anche la destra ha iniziato a dividersi.
Alcuni ex membri del precedente governo, come Chantal Jouanno, Nadine Morano, Roselyne Bachelot, sono d’accordo con l’idea di dare pari diritti alle coppie omosessuali. Nel paese che ha inventato i Pacs, le unioni civili, nell’ormai lontano 1999, si apre insomma un nuovo fronte.