San Sebastiano, il santo della comunità LGBTQ
Articolo di Benoît Beauchamp pubblicato sul sito AlterHéros il 23 settembre 2009, liberamente tradotto da Domenico Afiero
Cosa è un santo? Un santo, secondo i cattolici, è una persona che ha condotto una vita esemplare, seguendo gli insegnamenti di Gesù, lo si propone come modello da imitare.
Ma i santi non appartengono più a questo mondo e, quindi, non vanno più in giro come un tempo. I santi intercederebbero al Signore per ottenere delle grazie per coloro che li pregano.
Ogni santo ha la sua ‘specialità’. Si prega, per esempio, Santa Apollonia per avere i denti sani; San Francesco d’Assisi per proteggere gli animali domestici; San Antonio di Padova per ritrovare gli oggetti smarriti e, infine, San Giovanni Battista per proteggere il Québec.
Uomini e donne omosessuali a chi santo dovrebbero votarsi? Alcun santo ha, almeno ufficialmente, il merito di essere patrono della comunità gay. Tuttavia, sono molti quei cattolici gay che pregano San Sebastiano e lo invocano come loro patrono.
Si hanno pochissime informazioni su questo santo. Sembra trattarsi di un Gallo vissuto nel III sec. dopo Cristo. Avrebbe vissuto la sua giovinezza a Milano, dove riceve un’educazione cristiana.
Parliamo di un periodo storico in cui, giusto per essere precisi, i cristiani sono perseguitati in tutto l’Impero romano, perché li si accusa di non venerare gli dèi tradizionali e di non riconoscere l’imperatore come una divinità.
Il martirio cristiano
Si racconta che l’imperatore Diocleziano, sedotto dalla bellezza di San Sebastiano, lo presenta alla sua corte e lo nomina a capo delle sue guardie personali. Il giovane Sebastiano ha l’incarico di condurre i cristiani verso il luogo del martirio.
Così, un giorno, consola e incoraggia quei cristiani a subire il martirio serenamente, senza perdere la fiducia in Dio.
Alcuni cittadini, quindi, sentendolo confortare, lo denunciano alle autorità. L’imperatore, venendo a sapere che lo stesso Sebastiano fosse cristiano, va su tutte le furie ed ordina la sua condanna a morte.
Tuttavia, gli arcieri, incaricati di trafiggerlo a colpi di freccia, hanno grande affetto per il santo. Infatti, incapaci di ucciderlo, lanciano le frecce ma senza mirare al cuore. Nonostante le ferite, San Sebastiano non muore. Lasciato a terra perché creduto morto, viene soccorso da una giovane donna vedova che sarà nota, più tardi , col nome di Santa Irene.
Ripreso di nuovo le sue forze, San Sebastiano ritorna dall’imperatore Diocleziano e gli rinfaccia di essere troppo crudele nei confronti dei cristiani. Questa volta , l’imperatore lo fa massacrare a colpi di bastone e, assicuratosi che fosse morto, fa gettare il cadavere del santo nelle fogne di Roma.
Per la tortura subita, San Sebastiano è stato prima riconosciuto come patrono degli arcieri e, poi, nel V secolo, lo si riconosce protettore contro la peste. I cattolici , colpiti dall’aids, che è per analogia associato alla peste, si sono rivolti , sino dagli anni ‘80, a San Sebastiano per chiedere conforto e coraggio per lottare contro la malattia.
Patrono della comunità lesbica, gay, bisex, trans e queer (LGBTQ)?
Le rappresentazioni artistiche di questo santo fanno parte, da molto tempo, dell’universo omoerotico. La ragione è semplice: eccetto il Cristo sulla croce, San Sebastiano è tra le poche figure religiose ad esser stato rappresentata quasi nuda. Per vari secoli, gli artisti si son ingegnati a darci un’immagine di un bel efèbo morente legato al palo con un corpo trafitto da frecce.
Insomma, una versione cristiana del dio Apollo greco. Infine, si può notare che per alcuni scrittori (Shakespeare, Wilde, Mann, Proust, etc) , i personaggi di nome Sebastiano evocano spesso l’omosessualità o, almeno, l’ambiguità sessuale.
Visto la posizione attuale della Chiesa cattolica rispetto all’omosessualità, è poco probabile – a breve termine- che si possa riconoscere San Sebastiano patrono della comunità lesbica, gay, bisex, trans (LGBT). Tuttavia, nulla ci vieta, nel frattempo, di sollecitarlo per una Chiesa aperta ed inclusiva.
Testo originale: Saint Sébastien, priez pour nous!