Essere 3volteGenitori con la rete dei genitori cristiani con figli LGBT
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Intervento di Roberto Stevanato del Gruppo TuttiFiglidiDio di Mestre Venezia e della rete 3volteGenitori al webinar “Uniti verso il cambiamento (UTC2)” tenutosi il 21 ottobre 2021
In apertura di questa serie di incontri riteniamo doveroso un ringraziamento a tutti coloro che si sono impegnati per organizzare questi importanti appuntamenti. È quanto mai necessario nella nostra comune strada di accompagnamento dei nostri figli per perseguire il condiviso obiettivo del pieno riconoscimento della loro natura affettiva, essere uniti e integrati, nel pieno rispetto delle differenti sensibilità, personalità e, per entrare nello specifico, della nostra fede cattolica.
Sembrano parole scontate, quasi banali, ma questo purtroppo è mancato nel recente passato. Operiamo quindi con comunità di intenti e di profondo rispetto reciproco, perché non possiamo chiederlo per i nostri figli se noi, per primi, creiamo barriere e preclusioni. In questi pochi minuti che ci sono concessi cercheremo di illustrare cos’è la rete 3volte genitori, come è nata, come si sviluppa e come opera.
Cos’è la Rete?
La Rete è composta da genitori cristiani credenti con figli/e LGBT+, che hanno intrapreso un cammino nella Chiesa e nella Società, per costruire una consapevolezza nuova sulla omoaffettività e identità di genere, in rapporto con la vita di fede.
Una rete creata per accogliere, accompagnare, condividere e promuovere; per superare ogni distanziamento e vincere la solitudine e la paura nella Società e, soprattutto, nella Chiesa.
Una Rete che supporti tutti noi a diventare sempre più cristiani adulti che, nella convinzione della propria FEDE e ricoprendo un ruolo attivo nella Chiesa, prendano consapevolezza di svolgere un ruolo profetico per promuovere, qui e ora, una visione di Chiesa più aperta ed accogliente.
Una Rete che aiuti a far crescere la visibilità, nella Chiesa, delle persone omoaffettive, e sostenere e tutelare chi è solo e più debole. Una Rete che aiuti a far circolare il bene che c’è e a condividere le difficoltà che si incontrano.
Perché 3VolteGenitori?
Diventiamo genitori la prima volta quando mettiamo al mondo i nostri figli. La seconda quando li accogliamo così come sono nella loro ricchezza, bellezza e diversità.
La terza quando noi stessi genitori facciamo coming out nella Chiesa e nella Società e diveniamo testimoni attivi e complici nella dura battaglia dei nostri figli, per condividere con loro sfide, passioni, gioie e delusioni. Ma anche per accogliere e accompagnare altri figli e figlie LGBT e altri genitori alla ricerca di senso, per strapparli dal buio, dalla paura, dalla solitudine, dall’emarginazione, nell’ottica di superare e mettere definitivamente al bando i pregiudizi, la negazione, la derisione e la violenza.
Come è nata la Rete?
Nel 2015 quando è nato il primo gruppetto di genitori cristiani con figl* LGBT, ci si è accorti che nella realtà italiana non esisteva alcuna esperienza in cui potersi ritrovare e confrontare in un’ottica di fede e di Chiesa. Erano pochissimi gli spazi di condivisione di accoglienza per le persone credenti LGBT; non vi era nessuna esperienza di accoglienza per i genitori.
Al IV Forum Nazionale di Albano dei cristiani LGBT nel 2016 per la prima volta si sono ritrovate insieme persone LGBT, i genitori e i pastori. Tantissimi genitori hanno confessato per la prima volta, a cuore aperto, di essersi trovati soli, isolati, emarginati, senza nessuno con cui confrontarsi, da cui ottenere una parola di conforto.
lì questi tre mondi si sono confrontati, hanno condiviso le loro esperienze, hanno sperimentato il conforto dell’ascolto, dell’accoglienza e della condivisione.
Lì questi tre mondi hanno creato le premesse per uno stretto rapporto di collaborazione. Lì si è sentita la necessità di fare rete.
Si sono succeduti altri incontri nazionali, come quello di Sestri del 2019, si sono creati contatti con gruppi e le molte persone sparse in tutto il territorio nazionale, dal Piemonte alla Sicilia. Si sono tenuti molteplici incontri in presenza e in videoconferenza che hanno maturato conoscenza e consapevolezza di una realtà diffusa capillarmente nel territorio nazionale di genitori cattolici disposti a mettersi in gioco per accompagnare i propri figli omoaffettivi nella dura battaglia nella Chiesa e nella Società. Si sono creati i presupposti per far nascere questa Rete con la consapevolezza che solo camminando insieme, tenendoci per mano nel rispetto reciproco e accompagnando il passo degli ultimi, si può vincere la solitudine e l’angoscia e tenere viva la fede e la speranza nel Signore Risorto.
Come si sviluppa ed opera la Rete?
La Rete:
- si sviluppa in modo orizzontale, senza alcuna gerarchia, come solo strumento di servizio per quelle maglie che la compongono, ovvero i genitori alla ricerca di aiuto ed accoglienza, ancorché singoli od organizzati in gruppi;
- organizza localmente incontri esperienziali, basati sull’ascolto non giudicante e sul mutuo-aiuto, indirizzati principalmente a genitori cristiani, ma anche a persone LGBT e pastori (sacerdoti) che vogliano confrontarsi con i genitori, per approfondire le tematiche collegate alla conciliazione tra fede, omosessualità e identità di genere;
- si impegna a sostenere chi è solo e a tutelare i più deboli, favorendone l’integrazione in gruppi esistenti, promuovendone la formazione di nuovi, creando occasioni di incontro anche attraverso colloqui personali;
- propone iniziative a livello nazionale;
- identifica nella propria Chiesa locale e/o nazionale gli spazi per interagire con altre realtà cattoliche e portare la propria testimonianza di cristiani adulti con l’esperienza di vita vissuta con i propri figli omoaffettivi;
- si interfaccia con altre realtà che lavorano sulla stessa tematica per costruire, laddove possibile, iniziative comuni;
- e, da ultimo ma non per importanza, nello spirito del punto 250 dell’Esortazione Apostolica Amoris Laetitia, accompagna in un cammino ecclesiale, con rispetto ma con determinazione di intenti, coloro che, all’interno della Chiesa e delle sue strutture gerarchiche, ancora non hanno maturato consapevolezza della grande realtà, ricca di contenuti e di fede, costituita dal mondo omoaffettivo.
E ciò al fine di addivenire, mediante la pulizia di due millenni di incrostazioni dottrinali, alla piena accettazione e valorizzazione, senza remora alcuna, delle persone omoaffettive nella Chiesa e nella Società.