La Bibbia e l’omosessualità. Come leggerla senza voler comprendere
Testo tratto da sisterfriends-together.org (Stati Uniti), liberamente tradotto da Claudio Abate
Ci sono dei versetti precisi della Bibbia che conducono a prese di posizione negative e proibitive sul comportamento omo-erotico per come era inteso nel contesto delle società del passato; questi passaggi però non hanno alcun riflesso sulla vita dei gay, delle lesbiche, dei bisessuali e dei transessuali di oggi.
La parola «omosessuale» non appare da nessuna parte negli antichi manoscritti biblici greci o ebraici poiché, nell’antichità, questa parola e questo concetto non esistevano.
Lo stesso discorso vale per le parole «sodomia» e «sodomita» (se non riferite direttamente a un residente della città). Non c’è nessun passaggio che condanni gay e lesbiche, nessuno che discuta della proibizione per gay, lesbiche, bisex, trans e queer (GLBTQ) di appartenere al corpo di Cristo, nessuno che impedisca a persone GLBTQ di essere ordinato ad un ministero cristiano e nessuno che neghi la validità, il valore e il diritto delle relazioni GLBTQ.
Quando parliamo del discorso su Bibbia e Omosessualità dobbiamo specificare che non è l’intera Bibbia ad essere coinvolta in questa discussione, ma che l’arsenale di Scritture contenenti l’offensiva di coloro che proclamano una condanna biblica dell’omosessualità ammonta a 5-7 passaggi in tutto mentre il resto del Testo è ignorato.
Questi 5-7 passi sono conosciuti dai cristiani GLBTQ come ‘Clobber Passages’. Nell’American Heritage Dictionary «Clobber» ha la seguente definizione: sconfiggere qualcuno completamente, trattare qualcuno aspramente, colpire violentemente e ripetutamente; percuotere o maltrattare. I sinonimi di clobber includono assalto, botta, colpo, schianto, attacco, annientamento, schiacciamento, soggiogamento, sopraffazione, massacro, vinto.
Non stupisce che questi passi siano anche noti come i Testi del terrore e, tuttavia, la Bibbia non ha mai avuto questo intento: spezzare il cuore e l’anima dell’umanità o far fuggire per paura le persone dalla fede cristiana e da coloro che un tempo erano i loro fratelli e sorelle in Cristo. Brandire la Bibbia con intenti di oppressione o emarginare l’altro corrompe la vita e lo spirito della Parola. C’è un altro modo e un altro messaggio; il messaggio del Vangelo e della grazia.
Appunti sommari sui Clobber Passages:
1. L’intento della storia della creazione nella Genesi (capitoli 1 e 2) era quello di spiegare l’origine del mondo, il rapporto tra Dio e l’umanità e il legame speciale tra Dio e la Nazione di Israele. La relazione tra Adamo ed Eva è vista come un modello, ma questa varietà di relazione non è considerata normativa per tutti i rapporti.
2. La storia di Sodoma (Genesi 19) racconta la vicenda di un tentativo di stupro collettivo di un’intera comunità di cittadini maschi nei confronti di due stranieri all’interno delle mura della città. Il peccato di Sodoma riportato dalla testimonianza biblica sia nel Vecchio che nel Nuovo Testamento non è mai definito come peccato di omosessualità.
3. Il Codice della Santità (Levitico 18:19-22 e 20:1-18) si preoccupa di mantenere gli israeliti un popolo distinto e separato che segue il suo percorso di liberazione dalla schiavitù quando cominciarono ad abitare altre terre con altri popoli.
Il Codice della Santità fu scritto per un popolo particolare in un dato momento e per una precisa ragione e non è mai stato pensato per essere applicato in tutti i tempi e a tutti i popoli.
4. In Romani 1, San Paolo affronta il tema dell’origine e delle conseguenze dell’idolatria con riferimento al popolo Gentile. Poiché i pagani Gentili si erano abbandonati all’idolatria, Dio li abbandonò alle passioni e agli atti omosessuali come punizione per la loro idolatria. L’intero capitolo è dedicato alla progressione del loro stato peccaminoso, a partire dall’idolatria fino alla malvagità, alla spietatezza, all’infedeltà, all’omicidio, alla malizia e all’odio per Dio.
Romani 1 non è applicabile alle persone GLBTQ individualmente o come gruppo ed estrarre Romani 1:24-28 dal contesto dell’intero capitolo nel tentativo di farne un caso contro l’omosessualità paga il prezzo di disonorare il testo biblico.
5. Gli elenchi simili di vizi (peccati) in 1 Corinzi 6:9 e 1 Timoteo 1:9-10 non contengono la parola omosessuale in qualsiasi manoscritto antico della Bibbia o in qualsiasi traduzione precedente al XX secolo. Le parole che sono state tradotte male per intendere l’omosessualità maschile comprendono Arsenokoites e Malakos. Non c’è alcuna certezza storica affidabile sulla parola Arsenkoites e non c’è nessun rilevamento della parola prima dell’impiego di Paolo e durante e dopo questo periodo compare solo in una lista di altri vizi e non all’interno di un contesto in cui può essere tratta una definizione. Malakos era una parola comune usata per descrivere qualcuno debole di carattere o effeminato.
Il termine poteva essere impiegato per uomini di cui si presupponeva che assumessero il ruolo femminile in un rapporto sessuale con un altro uomo, ma anche per uomini che facevano spesso il bagno, cui piaceva il cibo raffinato, che ridevano frequentemente o avevano una struttura ossea delicata.
Esistevano molto parole che Paolo avrebbe potuto usare per descrivere atti omo-erotici, ma non vi fece mai ricorso.
Se sei uno che ha difficoltà a riconciliare la sua fede con la sessualità, non limitare l’esame delle Scritture ai soli Clobber Passages, ma rifletti su tutta la Parola. Se c’è stata una volta in cui hai trovato speranza e rassicurazione nelle parole delle Scritture, se c’è stata una volta in cui la Parola è stata lampada per i tuoi piedi e luce per il tuo cammino, se hai mai letto un salmo e trovato conforto o sei stato stimolato a mantenere salda la tua fede dagli scritti di Paolo, da allora niente è cambiato.
La Parola ti parla ancora. Levitico 18 o Romani 1 non ti definiscono. 1 Corinzi 6:9 non ti condanna. Tu sei oggi ciò che sei sempre stato, un amato figlio di Dio.
Spargi la voce.
Testo originale: The Bible and Homosexuality