“Non temere” (Gen 15, 1). Sulle tracce del cammino di esodo dei genitori cristiani con figli LGBT
Testimonianza Corrado e Michela del gruppo Davide di Genitori con figli LGBT di Parma sull’incontro 3volteGenitori per genitori cristiani con figli LGBT, operatori pastori e cristiani LGBT (Firenze, 28 aprile 2018)
Il Signore disse ad Abram: «Vàttene dal tuo paese, dalla tua patria e dalla casa di tuo padre, verso il paese che io ti indicherò» (Gen 12, 1). Per meditare su questo versetto e seguenti, sabato 28 aprile a Firenze ci siamo ritrovati in 90 tra genitori di persone LGBT, figli omosessuali e pastori, per scoprire quale sia la chiamata a vivere la volontà di Dio in questa realtà.
E’ una chiamata che sconvolge i nostri piani, ci fa uscire dalle nostre case e dalle nostre certezze per incontrare altri e camminare insieme. È un cammino che si apre ad un orizzonte nuovo di ricerca, di preghiera, di conoscenza, di consapevolezza. E’ un cammino che rivela ostacoli ma anche bellezze e su tutte, la bellezza di scoprire che possiamo camminare tutti insieme, con la fiducia della presenza del Signore.
È davvero una piccola porzione di popolo di Dio quella che si è ritrovata sabato uscendo dalle proprie certezze e fidandosi della Sua parola: «Non temere, Abram. Io sono il tuo scudo; la tua ricompensa sarà molto grande» (Gen 15, 1).
Non temere. Questa parola che tante volte risuona nella Scrittura e ancor più sulla bocca di Gesù, l’abbiamo sentita risuonare con forza nei nostri cuori.
È un cammino che come avviene nel deserto o in terre sconosciute è anche un errare, un progredire cioè a tentoni cercando sentieri nuovi, talora ritornando sui propri passi. Tuttavia stiamo anche sperimentando quanto il Signore ha promesso ad Abram: «Ti benedirò, renderò grande il tuo nome e diventerai una benedizione” (Gen 12, 2).
Infatti abbiamo sperimentato e toccato con mano quanto possiamo essere una benedizione gli uni per gli altri: i genitori per i figli, i figli per i genitori e come i pastori, che “hanno l’odore delle pecore”, possano avere un cuore di padre e di madre che sa unire verità e misericordia, che sa dire che la prima verità è la misericordia. In tutti noi è forte la convinzione di credere al Signore e alla sua promessa e di sperare che avvenga a noi come ad Abram : «Egli credette al Signore, che glielo accreditò come giustizia». (Gen.15,6)
La splendida accoglienza del gruppo KAIROS di Firenze e la perfetta organizzazione dei momenti di convivialità, ci ha fatti sentire come a casa; davvero noi genitori ci siamo sentiti coccolati dai nostri figli ed è stata una bellissima sensazione.
Siamo ritornati a casa rincuorati, sollevati, riscaldati nella fede e nella amicizia reciproca, rendendo grazie a Dio e sperimentando quanto Paolo scrive nella sua lettera ai Romani: «Abramo ebbe fede sperando contro ogni speranza e così divenne padre di molti popoli.…..Per la promessa di Dio non esitò con incredulità, ma si rafforzò nella fede e diede gloria a Dio, pienamente convinto che quanto egli aveva promesso era anche capace di portarlo a compimento. Ecco perché gli fu accreditato come giustizia». (Rm 4, 18,22)